Sapete dove si concentra la spinta dell’arco? … su una superficie interna
alla cocca, della dimensione di una punta di spillo, (punto B negli schemi
A1 ed A2), la corda oscilla si torce e compie evoluzioni inmaginabili fino a
qualche tempo fa, ma con l’ausilio degli stumenti fotografici moderni, in
grado di visualizzare 1000 e più fotogrammi al secondo, possiamo
ammirare sconcertati cosa compie con la freccia durante il suo tragitto
verso il riser per tornare nella posizione di riposo.
L’arco accumula energia chiamata POTENZIALE all’atto della trazione, poi
trasformata in energia CINETICA, all’atto del rilascio, questa forza viene
ridotta dagli atriti dell’arco, viene applicata nella cocca e trasmessa alla
freccia, l’asta si flette, spinge la punta che si direziona verso il punto di
impatto con l’ausilio delle alete che stabilizzano il volo.
Le cocche possono essere diverse per dipo di arco proprio per adeguarsi meglio alla spinta. Le cocche per Olimpico e Nudo
sono disegnate internamente come nello schema A1, il piano inclinato permette alla corda di appoggiarsi sulla cocca interna.
Qualche anno fa si usava anche per il compound, le ho sempre usate ponendo molta attenzione al senso di montaggio della
cocca sull’arco, se il piano dove avviene la spinta viene capovolto la freccia tende verso il basso. Ho visto perdere una gara
importante per una svista di questo genere, per cui vi consiglio di segnare sempre il senso di montaggio della cocca sulla freccia
con un puntino bianco.
Nel disegno A2 è schematizzata la cocca per il compound che utilizza lo sgancio meccanico ed il loop, come anche nel disegno
A6. Se il compound non usasse il loop ma il «cordino» posizionato sotto ai punti di incocco e frapposto con un gommino, infilato
nella corda, dovrà usare la cocca come quella sintetizzata nello schema A5.
Nello schema A3 una soluzione che non consiglio di usare è quella che viene chiamata con «pin» è una soluzione che meccanicamente ha troppi punti di
giunzione. Qualsiasi perno si voglia inserire in un foro, non può essere dello steso diametro perchè non entrerebbe, in questa soluzione ci sono due giunzioni E,
che possono rendere imprecisa la freccia, la giunzione verso A3 si piega così come quella tra E ed F, la cocca prende un angolo di lavoro durante la spinta che non
favorisce la precisione del tiro.
Così è semplice ma se valutiamo con attenzione quello che succede … :
•
quasi
mai
la
spinta
è
rettilinea
sull’asse
della
cocca
a
causa
degli
allineamenti
posturali
dell’arciere
che
non
vengono
curati
a
sufficienza,
la
preparazione
del
tiro
è
deficitaria
anche
se
deve
essere
una
parte
importante
del
tiro
e
deve
fare
parte
della
«sequenza»
,
la
preparazione
fisica
è
insufficiente
con
il
risultato
di
non
riuscire
a
controllare
le
tensioni
e
spinte
in
atto,
la
parte
di
gestione
mentale
va
in
tilt
perchè
non
sa
più
cosa
fare
e
comanda
un
rilascio
non controllato.
•
la
stessa
struttura
dei
flettenti
incentiva
uno
spostamento
laterale
e
verticale
della
corda
che
si
riperquote
sulla
cocca.
Negli
archi
Olimpici,
archi
Nudo
o
Longbow
il
flettente
è
molto
lungo,
la
parte
alta
è
rastremata
e
più
flessibile,
sbanda
parecchio,
solo
adesso
le
case
costruttrici
di
flettenti
hanno
trovato
delle
soluzioni
per
ridurre
lo
sbandamento
del
flettente
in
chiusura
ma
siamo
ancora
molto
lontano
dal
vederlo
assolutamente
con
un
movimento
orizzontale allineato con il riser.
•
Il
materiale
di
costruzione
della
cocca
può
variare
da
marca
a
marca
e
persino
il
colore
della
cocca
può
dare
differenze
sulla
resistenza
meccanica
della
cocca
stessa,
ricordiamoci
che
le
cocche
sono
costruite
con
stampi
e
le
temperature
possono
variare
da
stampo
a
stampo
rendendo
differenze
di
resistenza
all’usura.
La
povera
cocca
prende
una
spinta
enorme
si
centralmente
che
lateralmente
e
lo
fa
per
centinaia
di
volte
durante
la
sua
vita,
questo
provoca
anche
delle
rotture
per
«
fatica
meccanica
»
per
non
parlare
del
codolo
che
si
inserisce
nella
freccia
e
che
può
creparsi
senza
che
ce
ne
accorgiamo,
questo
può
essere
dovuto
ad
un
taglio
non
perpendicolare
dell’asta
della
freccia
che
risultando
quindi
obliquo,
non
consente
l’appoggio
perfetto
della
cocca
nella
sua
sede
ed il conseguente appoggio della corona della cocca su tutta la sua circonferenza.
•
L’arco
viene
alzato
spesso
e
volentieir
fuori
allineamento
che
poi
non
viene
più
recuperato
da
parte
dell’arciere
in
nessun
modo,
principalmente perche non ci riesce più e poi perchè non ci pensa perchè è troppo focalizzato sul risultato.
•
il
«triangolo
di
spinta»
non
viene
rispettato,
non
si
dai
mai
sufficiente
controllo
alle
sensazioni
di
trazione
e
spinta.
Vanno
controllate
mentre
si
eseguono
e
non alla fine del gesto.
•
La testa non gira abbastanza e la corda non si trova mai nella stessa posizione sul naso e difinco al naso.
•
La mano che trattiene la corda ha il polso piegato e rigido, dovrebbe essere rilassato ed in linea.
•
Il rilascio è «strappato» e c’è sovrapposizone di tempi di esecuzione.
•
La patelletta spessissimo è posizionata sulla corda dove capita.
•
ed avanti così…
Sento
spesso
lamente
che
la
freccia
non
vola
come
dovrebbe
e
che
la
taratura
è
complessa
e
lunga,
sempre
dare
la
colpa
all’arco
o
comunque
all’atrezzatura
è
un
gravissimo
errore
che
salverà
il
prorio
ego
ma
che
non
porta
risultati
in
termini
di
soluzione
del
problema,
perchè
non
si
controlla
prima
come
l’arciere
rilascia
la
freccia?.
La taratura, segue le capacità dell’arciere
.
La
cocca
cambia
per
tipo
di
arco
ma
non
sempre,
nello
schema
A5
si
vede
un
classico
modo
di
incoccare
del
compound
di
qualche
anno
fa,
il
loop
non
esiste
ed
il cordino dello sgancio è sotto il punto di incocco inferiore ed il gommino, come si vede, la cocca è del tipo a «piano inclinato» come per l’Olimpico e Nudo.
Nello schema
A6
, ancora per compound.
Come
avete
visto,
un
piccolo
oggetto
che
acquistiamo
per
il
colore
che
ci
piace
è
invece
determinante
per
il
volo
delle
frecce,
ricordate
che
un
tiro
preciso
passa
da
ogni
particolare
che
compone
il
vostro
arco.
Per
gli
Agonisti
veri,
il
successo
passa
rigoriosamente
dal
controllo
puntuale
e
caparbio
anche
delle
cocche,
sostituitele spesso anche se costano.
cocca asta e spillo
Fontana Alessandro - Allenatore e Docente incaricato FITARCO